Prime impressioni stampa su Human :||: Nature
Si è tenuta ieri, a Levi (in Lapponia finlandese) la prima sessione di pre-ascolti di Human :||:
Era presente anche la testata finlandese Inferno, che ha pubblicato in tempo record una prima recensione. Eccone i punti salienti, tradotti per voi:
-La band si è mostrata molto confidende e per niente nervosa
-Non si tratta di un album pieno di canzoni ”fan service” per accontentare i fans, non ci sono le Nemo, le Amaranth e le Elan che alcuni si aspettano, ma si tratta di un album che i fans si aspettano perché sentiranno che è precisamente quello che Tuomas voleva liberamente comporre. Non ci sono hit ma piccoli capolavori artistici; in questo album troviamo incapsulato tutto il sound dei Nightwish, che nonostante ciò han creato qualcosa di nuovo e differente. Secondo il recensore, sentiremo che questo album è frutto di sudore e fatica, di anime riverse in musica, e tutti noi fans piangeremo ascoltandolo
-Il primo disco è heavy, e non ci sono praticamente orchestrazioni se non per qualche passaggio di archi.
-Le melodie sono forti e alcune restano in testa fin da subito perché hanno ritornelli imponenti ed emozionanti
-Ogni canzone è un mondo a sè stante e tutto il disco è un viaggio in mondi paralleli. Nella sua interezza, con il secondo disco completamente strumentale e orchestrale, torniamo a sentire quel senso di stile della band, pur avvertendo quella ventata di aria fresca
-La voce di Floor viene usata in maniera organica, dal suo range più soft a quello più aggressivo, Solo questo rende giustizia a tutto l’album, ma abbiamo altri due ottimi cantanti che contribuiscono a creare un disco in cui la voce umana è il centro.
-In Shoemaker, il climax finale lo avrà Floor con il suo classico vocalismo: vi verrà la pelle d’oca
-In Endlessness, un pezzo da 7 minuti, avremo invece Marko a farla da padrone, che fino ad ora sembrava quasi trattenuto e sfruttato in passaggi ”leggeri”
-Harvest è invece il pezzo di Troy, in cui ci porta in mondi magici con la sua voce
-Ed Emppu? Finalmente dopo anni in cui l’orchestra l’ha relegato quasi in sordina, il nostro Emppu torna prepotente a far capire quanto sia un chitarrista di altissimo valore. Il riff di Noise ci farà impazzire, non avremo riff alla Wishmaster, ma tutti i solo di Emppu in questi venti anni di carriera hanno portato a un Emppu maturo e con tinte heavy
-Kai si è unito alla band quando Endless era già stato composto, e ha sempre suonato le sue parti come le avrebbe suonate Jukka. Ma finalmente siamo in grado di sentire Kai senza freni. Abbiamo percussioni potenti e ritmi imponenti.
-Passiamo quindi alla parte del disco che desta più curiosità, cioè la seconda parte, una mini suite strumentale e orchestrale di circa 35 minuti. Si tratta di un viaggio unico, un minifilm. Non aspettatevi nulla di Holopainiano, non avremo riferimenti a Scrooge nè alle solite ispirazioni di Zimmer. Verrà esplorata l’orchestrazione tramite una nuova prospettiva. Con i suoi alti e bassi, climax e non, non avremo una colonna sonora bensì un intero film sonoro. La vostra immaginazione inizierà a correre e non vi servirà alcuna linea vocale.
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