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Nightwishers intervista Marko

In occasione della pubblicazione del suo album, Pyre of the Black Heart, il prossimo 24 Gennaio, abbiamo avuto la possibilità di fare una chiacchierata telefonica con il nostro Marko. Grazie a NeeCee per aver reso possibile questa intervista.

Intervista a cura di Nightwishers e tradotta da Mattia

English Version Below

Ciao Marko, sono Lenny da Nightwishers Italy, il fan club ufficiale italiano. Immagino tu ci conosca piuttosto bene!

Be’, certo!

Oggi non parleremo dei Nightwish, perché il tuo album sta per uscire, perciò abbiamo raccolto alcune domande che i fan italiani hanno per te…

Figo!

Inizio a dirti che i fan sono davvero emozionati circa l’uscita perché finalmente possono ascoltare il tuo lavoro in una lingua che possono capire! (Ride)

(Marko ride)

L’hanno amato in finnico, ma sono abbastanza sicura che lo ameranno ancora di più in inglese!

Be’, ha molto più senso! Voglio dire, ho scritto questa roba, quindi so che ha più senso!

Ma innanzitutto complimenti, perché l’album è pazzesco! L’ho amato in finnico e ho avuto modo di ascoltare il promo in inglese…

Oh, grazie!

Penso che in inglese sia anche meglio, forse perché è più diretto per le mie orecchie, ma mi sembra perfetto.

Sì, c’è questa cosa strana… Lo sapevamo già, ma l’abbiamo capito mentre registravamo l’album in due lingue… L’inglese è più delicato e più uniforme, inoltre spesso è più forte da cantare e si adatta meglio al sound della band, risulta più efficace con meno impegno. Il finnico è più difficile.

Sì, è una lingua complicata!

Strano, ma vero, il finnico è meno uniforme, quindi generalmente viene mixato più forte, mentre la strumentazione viene mixata più bassa.

Be’, in realtà questa è parte della mia prima domanda. Sono molto interessata alle lingue, ho una laurea in lingue straniere, ma non parlo finnico. Penso tu abbia già risposto molte volte a questa domanda, ma perché un album in due lingue? Ma soprattutto sono più interessata alla traduzione; è stato difficile tradurre i tuoi pensieri nella tua lingua nativa in inglese? E magari viceversa? Voglio dire, non è solo tradurre, è tradurre per una musica che hai già composto.

Mhm, sì, in un certo senso è complicato, ma avevo un ordine logico nella mia testa, avevo quella visione e ho potuto prendermi delle libertà mentre componevo le canzoni in una lingua o nell’altra. Penso comunque che sia una buona cosa. In realtà mentre traducevo, alcune parti sono risultate essere migliori da cantare piuttosto che altre parti nell’altra lingua, ma è un discorso ambivalente, perché avevo e il 50% di canzoni scritte in inglese e le altre in finnico e le ho tradotte a turno. Questo perché dovevo prendere una decisione. Avevo queste canzoni con le parole scritte in entrambe le lingue, quindi che album volevo rilasciare? Lo faccio in una lingua o nell’altra? Poi ho pensato “Al diavolo, ne faccio due!” perché mi solletica quest’idea di avere questa lingua internazionale con cui parlare e fare rock n roll, poi il finnico… siamo una nazione di 6 milioni di persone, la nostra lingua è praticamente tribale! Ho pensato fosse un bel modo di fare e cose.

Sempre parlando dell’album in doppia lingua, i primi concerti che hai fatto in Finlandia erano ovviamente in finnico…

Sì, ed ecco perché abbiamo rilasciato prima la versione finlandese! Avevamo già prenotato alcuni festival durante l’estate e dovevamo avere qualcosa fuori, il tempo stava per scadere quindi abbiamo dovuto finire l’album finnico per primo e poi potevamo dedicarci alle vocals inglesi dopo l’estate. Avevamo bisogno di materiale per i festival.

Il video di Kivia/ Stones

Ora però ti imbarcherai in un tour europeo e avrai il tuo album in inglese. Sceglierai le canzoni da entrambi gli album? E se sì, ci sono canzoni più facili in una lingua rispetto all’altra?

Non saprei perché inizieremo le prove settimana prossima., quindi faremo tutta la roba inglese per un po’ di volte, come abbiamo fatto con le canzoni in finnico. Quindi se vorremo fare roba curiosa, allora il finnico funzionerà, ma rimandiamo tutto a settimana prossima quando prenderemo tutte le decisioni in merito.

Sfortunatamente non le sentiremo perché non ci sono date in Italia… magari la prossima volta.

Sì, purtroppo so che non ci sono concerti in Italia. È un piccolo tour, tipo due settimane o giù di lì e poi si ritorna a casa. È la prima volta con il nuovo album e la nuova band. Mi sarebbe piaciuto venire in Italia, in realtà vorrei fare concerti ovunque. Quando c’è un bel pubblico è bello anche stare sul palco, è la mia filosofia.

Sei più che benvenuto in Italia, ovviamente.

Spero di venirci!

Una delle prime cose che i fan italiani hanno detto quando hanno saputo del tuo album solista è stata: “FINALMENTE!”

(Marco ride)

Tu hai una lunga carriera, con i Nightwish e con i Tarot, quindi perché quest’album arriva adesso, perfino dopo la tua biografia, c’è una ragione specifica dietro? Come una pietra miliare della tua vita o solamente per l’anno di hiatus dei Nightwish?

Be’, l’anno sabbatico con i Nightwish ha sicuramente influito. In più avevo un sacco di musica, ho iniziato a lavorarci su e ho chiesto a Tuomas (il chitarrista della band, non Holopainen, NdR) di dare un’occhiata alle strutture e agli arrangiamenti. È stata una collaborazione fruttifera. Comunque, il tempo trascorso insieme è stato divertente e riflettendo su tutto il lavoro svolto abbiamo capito che questo progetto stava crescendo fino ad evolversi in una band, i ragazzi ci credevano e Tuomas si è addirittura offerto di registrarlo quasi tutto e di produrlo. Stava anche lavorando su molti arrangiamenti, quartetti d’archi… Insomma, l’atmosfera che si era creato ha reso tutto così spontaneo senza i vincoli di una band.

Questo ci porta alla prossima domanda, perché volevo chiederti com’è stato comporre senza una grande band come i Nightwish, ma ci hai spiegato che alla fine è stato un lavoro con una band, ma magari qui sei il compositore principale, il progetto porta il tuo nome. Hai sentito qualche differenza?

Ma certo, voglio dire, avevo tutti i ritornelli principali, le strutture, le idee per le strumentazioni, qualunque cosa, ma decisamente l’album sarebbe stato molto diverso senza l’impulso creativo della band. Come ho detto, tutto si è concretizzato grazie alla bellissima atmosfera che si è creata con la band. Avremmo potuto anche scegliere un nome da band… (Marko ride)

Sempre parlando di impulsi creativi, so che, correggimi se sbaglio, ti occupi anche di ingegneria e produzione musicale. Hai incluso delle scelte personali circa le registrazioni, il mixaggio e la produzione?

Ehm… non tutto insieme. Abbiamo utilizzato il mio equipaggiamento, specialmente all’inizio durante le registrazioni dei demo, poi però ci siamo spostati a Helsinki, dove Tuomas è co-proprietario di un piccolo studio di registrazione e lì abbiamo registrato le percussioni, i sintetizzatori, le tastiere e le vocals. È stato poi facile per la versione inglese, siamo rimasti a Helsinki e lì Tuomas ha mixato tutto.

Quindi ancora una volta è stato un lavoro di gruppo.

Sì, è stato quasi più un assemblaggio più che una registrazione. Alcune parti sono state fatte alla Sonic Pumps a Helsinki e gli archi ai Finnvox Studio e quando sentivamo che l’album necessitava dei perfezionamenti ci organizzavamo al momento.

Parliamo dell’album fisico e del vinile. Amo tantissimo la cover, penso che rappresenti davvero l’idea. Voglio dire, è un cuore che brucia!

Ok! (Ride)

Ma proprio per l’intero mood dell’album, l’atmosfera… mi chiedo come sia nata l’idea della cover, l’avevi già in mente, è stata una proposta dell’artista…

Avevo l’idea di oscurità e volevo anche qualcosa di ardente come i momenti della vita che vanno e vengono… e poi il titolo, ma avevo anche l’idea di un cuore brillante. Nero! Che brucia in una mano, mentre cerca di spremere la polvere o la luce o qualcosa… E anche il paesaggio marino dietro, l’ho fatto aggiungere. Ho dato l’idea a questo artista tedesco e se n’è uscito con questo. Avevo già visto i suoi lavori, aveva fatto un poster per un tour dei Nightwish e mi è piaciuto lo stile old school, topo una matita che disegna. Come un segno di un mondo antico.

Riguardo la cover, non quella dell’album ma del singolo, c’è il tuo nome ovviamente, ma è leggermente diverso. Hai usato Marko invece che Marco come il nome italiano, il nome che utilizzi durante la tua carriera con i Nightwish. Se non ricordo male, nella tua biografia hai deciso di utilizzare Marco già dai tempi con i Tarot perché insieme a tuo fratello pensavate che potesse dare una ventata di internazionalità…

Esatto.

Perché hai deciso di tornare al tuo nome con la K? Della serie “Questo è il mio album, sono Marko Hietala, punto. Non Marco dei Nightwish”?

Sì, è proprio così, ma non solo per questo. Ho pensato che essere un ragazzo di 20 anni che firma il suo primo contratto discografico, utilizzare il nome con la C fosse figo e internazionale, certo. Marco è sì un nome italiano ma anche americano. Però a questo punto dopo tanti anni pensavo fosse strano e avere qualcosa di mio che non fosse totalmente reale. Voglio dire, nel momento in cui l’album stava iniziando a concretizzarsi, ho pensato fosse il momento di cambiare e iniziare ad usare Marko ovunque da quel momento. Probabilmente sarò Marko anche nel prossimo album dei Nightwish.

Riguardo al tuo nome, il tuo logo non è proprio un logo, sembra più la tua firma. Mi dà l’idea di nuovo di qualcosa più personale. In italiano diciamo “mettere la firma su qualcosa” quando sei davvero fiero di qualcosa che hai fatto. È così o che ne so, eri pigro e non hai pensato ad un logo specifico? Tipo “ci scarabocchio il nome e via”?

Sì è stipo un modo di personalizzarlo, era questa l’idea. Ma sai, alla fine sono molto di parte per quest’album, non riesco a dargli un giudizio. Ho bisogno che siano le persone a giudicare se ci sia un motivo per cui esserne fiero.

Be’, mi ha dato l’idea di qualcosa di intimo, piuttosto che un logo freddo.

Intimo e un tocco personale’ sì!

 Per quanto riguarda la promozione di quest’album, sei sbarcato sui social per la prima volta. Qual è il tuo rapporto? È successo qualcosa di strano da quando hai aperto i tuoi account? Voglio dire… I fan dei Nightwish a volte sanno essere… bizzarri?

Be’, is social media sono i social media, alla fine. Cerco di mantenere le cose focalizzate sull’essenziale. Tipo non voglio annunciare certe cose. C’è sempre troppa informazione su Internet e ci distrae dalle cose belle. È bello che le cose siano a portata di mano, però…

Parole sagge.

Non metto necessariamente le cose lì, normalmente sono io che le scrivo ma è altra gente che le carica.

Ora, ho altre due domande, ma generalmente ci piace terminare le interviste con delle domande simpatiche, per salutarci con un risata (speriamo).

Prima: l’altro giorno stavo leggendo che Ozzy Osbourne rilascerà una canzone con Elton John. Perciò abbiamo il Principe dell’Oscurità e il Principe del Pop. Io ero davvero interessata a questa collaborazione perché amo il mix di stili, ma sfortunatamente sui media molti commenti sono negativi, tipo che Ozzy è un venduto e non deve mischiare l’heavy metal col pop.

Ride

Penso che questi commenti siano un po’ una stronzata.

Sì, anch’io! I fan del metal hanno molto spesso la tendenza ad trasformarsi in puristi. Te la metto così. Se la butti in termini religiosi, i puristi sono le persone più orrende lì fuori. Ricorda, tu hai una luce. Puoi amarla, ma non lasciare che ti acciechi. Io penso che sia grandioso. Elton John era un bravissimo cantante con un range quasi tipo Freddie Mercury. Ricordo però che Elton disse di avere perso molto del suo range in seguito alla rimozione di un polipo, ma era cazzuto come cantante.

La mia domanda è, visto che ora so che anche tu consideri questi commenti una stronzata, se tu dovessi scegliere un cantante pop con cui rilasciare una canzone, chi sceglieresti? Poi ti dico chi avrei scelto da fan…

Cantante pop? Interessante… fammi pensare.

Uhm… Adam Lambert è ovvio perché ha lavorato con i Queen, ma è troppo bravo, non avrei modo di splendere!

Niente donne perché sono stanco di essere di fianco a donne! (Ride) Assolutamente niente donne!!

Ho bisogno di un uomo!

La mia scelta magari non ti convincerà perché avevo scelto Florence and the Machine. Penso che la sua voce sarebbe perfetta con la tua.

Oooh sì! Una bella scelta! Hai ragione! Poi ne avrei un altro, Ed Sheeran. Potremmo fare un duetto acustico.

Io amo Ed Sheeran! Tutti i miei amici si lamentano del fatto che mi piacciano Ed Sheeran e i Nightwish.

Bah, stronzate!

Ultima domanda, a grande richiesta. Io non la farei, ma i fan sarebbero molto delusi… Ti è mai rimasto impigliato qualcosa nella barba?

Be’, sai, le minacce costanti sono il gelato e i pancake… marmellata, panna montata e qualsiasi cosa non sia più o meno solida .. ma niente niente sarebbe una bugia, basta solo stare attenti, mi è capitato tante volte!

Ti lascio con l’ultima richiesta di fare un saluto al nostro fanclub che quest’anno celebrerà i suoi 10 anni di attività!

Figo! Riguardo ai fanclub, queste persone sono fan da anni, vengono agli spettacoli, ci supportano e ci danno tanta energia! Sono più che felice di tornare in Italia, di energia ce n’è sempre tanta! È grandioso che il vostro fanclub sia così fedele! Grazie mille! Non vedo l’ora di rivedervi nel 2020!

Grazie per il tuo tempo!

Grazie a te! Come ho detto, mi sarebbe piaciuto venire in Italia col tour ma non dipende da me! Magari la prossima volta!