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Intervista,  Marco

Afternoize intervista Marco

 

In occasione del tour US, il sito Afternoize ha condotto un’intervista con Marco. Eccola tradotta per voi

Photos by Joe Prostredny

È passato quasi un anno dalla pubblicazione di EFMB, il tributo alla meraviglia della vita e dell’evoluzione. Per deliziare i propri fans la band si è imbarcata in un lunghissimo tour mondiale, partito poco dopo il lancio dell’ottavo disco. In particolare, i fans statunitensi sono stati fortunati e hanno assistito a due leg del tour.

Ecco un’intervista con Marco:

A: Come va stasera?

M: Bene tutto sommato. Ho un po’ di jet lag addosso e mi sento stordito, ma sta passando.

A: siete atterrati in America 48 ore fa?

M: uuhm… sì circa!

A: Grazie per l’intervista, nonostante il jet-lag. Eccoci qua, alle porte del vostro secondo tour US per EFMB.

Ieri avete fatto il primo show e posso dire che è stato fantastico! Come vi è sembrato? Aspettative pre-tour?

M: Per essere stato il primo è stato ok. È andato bene, soprattutto perché tutti prima di salire sul palco eravamo brilli ed euforici. Ma una volta sul palco, entri nel mood e tutto va come deve andare.

A: L’anno scorso avete fatto un altro tour US molto lungo e ho partecipato a tre date. Come mai siamo stati così fortunati da avere un secondo round?

M: Gli Stati Uniti sono vasti e ci sono tante città da visitare. Non so se con questi tour siamo riusciti a fare abbastanza per il pubblico americano ma proviamoci.

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A: Siamo tutti felicissimi del vostro ritorno. È sempre una bella sfida svendere negli Stati Uniti. Stanotte avete fatto sold out… forse anche domani?

Avete cambiato un po’ la setlist?

M: non molto… qualche pezzo è cambiato ma ovviamente abbiamo provato qualcosa extra,così come faremo domani. Magari verranno inserite nella scaletta. Abbiamo altri assi nella manica!

A: Proprio come l’anno passato, come supporter avete i Delain. Hai spesso partecipato come guest nei loro album, tre forse? Parteciperai anche on stage?

M: Ci stiamo organizzando, ma probabilmente accadrà eccome.

Per il loro prossimo album invece non parteciperò come guest.

A: Qual è la tua cosa preferita di fare tour qua? Ci sono differenze con l’Europa o l’Asia?

M: Ogni posto è diverso, mi piacciono le differenze culturali e le varie cose che si possono osservare. Ma in realtà non c’è molta differenza, mi piace suonare per la gente, non importa in che parte del mondo.

A: E i fans? Hanno differenze?

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M: Certo. I giapponesi per esempio sono culturalmente molto educati e le ragazze sono tipo ‘’ih ih’’imita una risata sommessa

A: però ho sentito che in Giappone si scatenano

M: beh sì in quanto a pubblico sì. Ovviamente i più folli sono i sudamericani. Ma anche gli Europei dell’est, quelli che erano oltre la cortina di ferro diciamo. Non sono così stanchi del rock, hanno ancora un barlume di meraviglia. Forse è perché è relativamente nuovo per loro. Sono paesi piccoli e ‘’riservati’’, vogliono venire a vedere come suona la band.

In generale comunque abbiamo sempre un buon responso.

A: quando l’anno scorso intervistai Tuomas, all’inizio del primo tour (Aprile 2014) mi parse molto onorato dalla reazione dei fans. È ancora così positiva, dopo un anno dall’uscita del disco?

M: sì, non penso che siamo mai riusciti a mettere su uno show malvagio. Ovviamente alcuni sono più deboli e pensiamo che non siano andati come dovrebbero, ma penso che in generale riusciamo sempre a fare un buon concerto. In questo tour non credo ne trovi uno fatto male. È da un bel po’ che non vedo la gente mettersi le mani nei capelli.

A: c’è stata una reazione che ti ha colpito particolarmente?

M: Ricordo tante cose, ma in generale i ricordi tendono a diventare un tutt’uno. Tante cose non sono più così nuove per noi. Ci sono persone che dicono che la nostra musica gli ha salvato la vita. Altri che hanno considerato il suicidio, o che hanno iniziato a suonare il basso ispirandosi a te. Succede spesso, e sono cose bellissime. Ti fanno capire che hai fatto una buona impressione. Ma se dovessi pensare a qualcosa di preciso, ci metterei un po’

A: la band compie 20 anni nel 2016 . Sono veramente tanti anni, per ogni band. Alcune che arrivano a quest’età si sono separate per un po’, si sono sedute sugli allori o nostalgicamente suonano i loro pezzi di successo, producendo quasi nulla di nuovo.

Poi arrivate voi che fate un disco fenomenale e accrescete la vostra popolarità. Quando ti sei unito alla band, erano già noti ma avresti mai pensato di arrivare a questa fama?

M: No onestamente no. Quando mi chiesero di unirmi alla band, conoscevo già tutti ed era interessante perché il disco successivo sarebbe uscito poco dopo e l’avremmo fatto più heavy. E non vedevo l’ora! Beh da cosa nasce cosa e ora sono qui. È stato un bel viaggio e spero che continui. Essere in grado di fare musica interessante è quello a cui tendiamo.

‘Prima facciamo musica, perché è ciò che ci piace fare’

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Cerchiamo nuove idee che ci colpiscano. Col tempo le cose che ci ispirano cambiano. Siamo le stesse persone, lo stesso gruppo ma…

A: Ma c’è un’evoluzione

M: Esattamente.

A: in una recente intervista Tuomas ha detto che non ci sono piani ufficiali per il ventennale, ma che magari vi state tenendo per il 25esimo o persino il 50esimo. Ti vedi ancora nella band tra 30 anni?

M: ah beh se sono vivo e sto bene sì. MI piace suonare!

A: Io avrò 83 anni ma ci sarò se ci siete!

M: ahahah grazie

A: Quanto durerà il tour? Finisce con il 2016 o va oltre?

M: penso che non andrà oltre Natale, è ormai un anno che giriamo, poi avremo i tour estivi con i festival, qualche altro show. Poi ci riposiamo.

A: il dvd live è molto chiacchierato, quando uscirà?

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M: abbiamo un sacco di materiale e ho sistemato alcune parti vocali

A: non ci puoi dire molto?

M: no perché tutto il contenuto va ancora discusso. Non sappiamo nulla per certo. Non so nemmeno quando uscirà effettivamente.

A: Si sa che vi servono molti anni per produrre un disco, c’è molta creatività quindi il lavoro al nono disco è pari a zero. Una volta finito il tour, cosa farete?

M: CI riposiamo per un po’, poi cominceremo a scrivere. Per ora mi sto divertendo a suonare, penseremo al futuro più avanti.

A: Parliamo di Jukka. Non ha registrato il disco ma ufficialmente fa ancora parte della band. Come sta?

M: sta abbastanza bene, ma non ho idea se se la sente di tornare a fare tour. Il caos e l’incertezza della vita on the road è uno dei principali motivi per cui si è fatto da parte. A questo punto si sta occupando degli affari della band, ma in realtà non ti so dire se tornerà a suonare.

Ci piacerebbe ma Kai sta facendo un lavoro eccezionale.

A: assolutamente. E ha un sacco di band a cui stare dietro.

Siete sempre stati una band molto amichevole, con i fans. Ognuno di voi ha una propria personalità. Tu per esempio mi sembri il comico, quello che fa sempre battute e scherzi. Lo fai di proposito o è semplicemente la tua personalità

M: penso che sia la mia personalità, Provo sempre a usare una visione aperta basandomi sull’idea del ‘nessuno è coglione finché non prova il contrario’

Ma anche all’interno della band, nel nostro cerchio ristretto, ognuno lascia trasparire il suo humor.

Forse lo vediamo solo noi, alcuni tendono ad essere più chiusi quando ci sono tante persone. Io cerco di sorvolare.

A: avete fatto la vostra prima crociera.

Come è andata?

M: ottimo. Era un battello che ci ha portati dalla Finlandia alla Svezia, c’erano un migliaio di fans e abbiamo fatto un paio di show. Mi piacerebbe rifarlo, è stato divertente. Ma è ancora tutto un forse.

A: per oggi è tutto, vuoi dire qualcosa ai fans?

M: per i fans americani, ringraziamenti e rispetto. La nostra popolarità sta crescendo e i locali diventano più grandi. È un continuum che vorrei continuasse!

Tradotta da Nightwishers, si prega di condividere citando. Grazie

Pics and interview by: Afternoize