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Intervista,  Marco

Marco intervistato dal Fanclub Francese

Durante il promo tour, non siamo stati gli unici amministratori di Fanclub che hanno avuto l’occasione di porre qualche domanda alla band. Il fanclub francese ha infatti intervistato Marco.

Restate in attesa della nostra intervista con Floor, Marco e Tuomas settimana prossima invece!!

-Come si è sviluppata la composizione del disco con due nuovi membri interni alla band?

-In realtà la composizione e buona parte delle lyrics è fatta da Tuomas. Ho scritto qualcosina per le parti strumentali e ci sono alcune lyrics miei, ma giusto un paio di linee in un pugno di canzoni. Ma al di là di ciò, la musica era già stata scritta. Quando il processo di arrangiamento è iniziato, eravamo tutti presenti e sia Floor che Troy abbiano aggiunto dei piccoli dettagli. Da quel momento abbiamo cominciato a fare le prove, è stato più facile imparare l’album tutti assieme: le strutture, la parole e le melodie. Ho provato le armonie e tante cose che potevano funzionare durante la registrazioe. Alla fine, possiamo dire che il processo è stato democratico e aperto.

– Come è stato suddiviso il lavoro tra Jukka e Kai?

Beh, Kai gioca sull’omogeneità del disco e non è il caso di Jukka. Lui è sempre stato presente durante la fase delle prove, fino a che non ha capito che non poteva più farcela perché non dormiva. Se sei un batterista e perdi la facoltà di contare fino a quattro, non ce la fai più. Ha detto: ‘è troppo difficile suonare, il mio cervello non funziona più’ .

È stato il primo a contattare Jukka per chiedergli di rimpiazzarlo se le cose fossero peggiorate. Kai ha detto quindi che voleva rendergli omaggio ascoltando i dischi vecchi, prendendo qualcosa di qua e di là per il suo modo di suonare e fare una ‘media’ dei loro stili. Del resto sembra facile ma Kai ha apportato la sua esperienza tecnica…e ne ha parecchia. Quel periodo è stato difficile ma il fatto Jukka è stato l’unica questione problematica della stesura del disco. Infatti, al di là di ciò, tutto è stato facile e professionale. Quando ci siamo incontrati per lavorare ai pezzi con Kai, tutto è andato per il meglio. Fondamentalmente, per quanto riguarda questo disco, non abbiamo alcun timore. Jukka non è stato escluso in nessuna maniera. Fa parte dell’organizzazione e del nostro entourage, si occupa degli affari del gruppo, e tutto ciò che non intacca il suo sonno. Se dovessi occuparmi io di tutte quelle scartoffie perderei non solo il sonno ma anche la sanità mentale!!

-Ma Jukka sta meglio in questo periodo?

Penso stia meglio. Recentemente ha potuto dormire meglio e ha recuperato tono: ha più tempo libero, sta a casa e può riposare quando se la sente. Ma da qui a tornare in tour con noi ce ne vuole. Se ci pensa non dorme di nuovo. Penso che abbia avuto un trauma passato che lo tormenta. Le ha provate tutte, un sacco di cose, e abbiamo proposto qualcosa anche noi. Ha preso farmaci, fatto terapie, psichiatri, ipnotisti e tutto questo è solo una parte. Non ha funzionato. E i tour non sono di certo d’aiuto, anzi aggravano il problema.

-È la prima volta che scrivi delle lyrics. Sappiamo che sei sempre stato un appassionato di astronomia e ci sono delle referenze nel dico. Quali lyrics hai scritto?

-Si sono sempre stato un fan della fantascienza e si vede in Weak Fantasy. Tuomas scrive la maggior parte dei testi ma mi sono detto che in certi punti valeva la pena dire la mia. Ho quindi cantato e scritto le parole che avevo provato, dato poi tutto il materiale a Tuomas. Le ha lette assieme a Troy visto che è madrelingua inglese e ci ha confermato che erano corrette. Poi abbiamo detto: ‘ok mettiamole così piuttosto che cosà’. Ho anche portato dei demo a Tuomas, un anno fa. Avevo scritto qualche testo, ma bozze più che altro, per canticchiare sulla base dei riff. Anche se si tratta di demo fatti in fretta, il risultato era abbastanza buono. Mi ero preparato a non usare quel materiale ma Tuomas mi ha detto che lo aveva usato per riempire dei pezzi che non gli quadravano. ‘E’ il tuo compito, ma se pensi che quelle mie lyrics vadano bene, allora bene!!’ In definitiva ha deciso lui.

-Secondo te, qual è stata la canzone più difficile da comporre?

-Penso non ce ne siano state di troppo difficili. Alcune hanno avuto bisogno di più lavoro mentre altre sono state registrate in un attimo. In ogni caso, dopo le prove in studio tutto si è svolto senza dolore. C’è la migliore alchimia nel gruppo e nulla ci ha messo  a dura prova.

Quali sono i tuoi pezzi preferiti?

-Nessuno, il disco è un tutto omogeneo e va apprezzato come tale prima di scegliere un pezzo unico. Ma questo diventerà ovvio nel tempo.

-Quali sono le canzoni che non vedete l’ora di suonare.

-Weak Fantasy e « Yours Is An Empty Hope » perché sono davvero forti. Vogliamo dare un bello schiaffo musicale ai fans!

Quando avete scelto questo tema scientifico e orientatato alla realtà? C’è stata un’influenza?

-Tuomas! Ha letto i libri di Dawkins e di altri scienziati per anni. Non è mai stato estraneo alla scienza, per un lungo periodo ha sognato di essere un biologo marino. Anche per me, ho discusso con lui dei temi e delle canzoni. La formazione del sistema solare e dei pianeti, l’evoluzione etc sono soggetti che mi piace e come detto mi appassiona molto la fantascienza.


Intervista in francese a cura del fanclub : www.nightwish.fr/

Versione francese qui

Traduzione di Nightwishers Italy.