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Floor,  Intervista

Traduzione dell'intervista a Floor su Soundi

Grazie a Lenny per aver avuto la pazienza di tradurre tutta l’intervista a Floor!

È stato un periodo ricco per Floor, da quando ha ricevuto quella chiamata urgente per cantare con i Nightwish. Ora la fase turbolenta è finita, Floor si è stabilita a Joensuu ed è membro fisso della band.

Floor ci accoglie con un “Buongiorno, come va?” In fluente finnico. Ci incontriamo a mezzogiorno, come ci ha chiesto lei,  poiché reduce da un viaggio US-Finlandia. Floor conosce i limiti della sua forza, ma qualche anno fa la situazione era diversa. Ha avuto un burn out per via dello stress lavorativo; la ripresa è stata lenta e pare che non era ancora del tutto completata quando i Nightwish la contattarono.

La strada verso la figura di lead singer della band finlandese più famosa di sempre non è stata pavimentata d’oro, bensì intrigante e stimolante. Spesso in passato la sua passione per la musica è stata messa in discussione ma non è mai rimasta con le mani in mano.

Quando eri una bimba e adolescente la tua famiglia si è trasferita spesso. Che memorie hai di quegli anni?
Le mie prime memorie sono legate ai frequenti cambi di casa e residenza. Conoscere nuova gente non è stato mai facile per me, quindi spostarsi non era il massimo. Appena trovavo nuovi amici, venivo strappata via. Spesso da giovane stavo da sola per conto mio. Trasferirsi però ha anche dei lati positivi. Da bambina mi adattavo facilmente e capivo che ‘casa’ può essere ovunque. Quando si senti a tuo agio, “casa” è ovunque nel mondo.

Sul tuo sito c’è una foto del 1983, in cui posi con delle cuffie. La musica sembra essere parte della tua vita già dai primi anni.

I miei genitori non sono musicisti, ma mio padre amava la musica. Santana, Sting, i Beatles, e molti altri erano di casa. Mi ricordo lunghe colazioni domenicali con musica classica di sottofondo. Ho vissuto in un ambiente positivo verso la musica e mio padre mi ha insegnato le basi della chitarra classica.

Che strumenti sai suonare?
Ho suonato il flauto per molti anni. So produrre qualcosina con la chitarra, il basso e al piano.

E per il canto? Come te ne sei interessata?
A scuola, con un musical basato su una produzione di Andrew Lloyd Webber. Cercavano persone volenterose e ho deciso di fare l’audizione come cantante. Sono stata scelta per un progetto di due anni e ho imparato molto. Ero anche nella banda della scuola.

Quindi la prima di questo musical è stata la tua prima performance davanti al grande pubblico?
Sì. Mi piaceva molto stare sul palco e ho capito che era la mia strada. Mi ero esercitata molto e a lungo, ma alcuni compagni erano talmente in preda al panico che vomitavano prima di salire sul palco. Io non ero per niente nervosa, anzi ero piena di adrenalina e volevo far vedere a tutti di cosa ero capace. Non sono cambiata su questo piano, mi piace stare sul palco. In quel periodo mi divertivo molto, avevo dei veri amici. Ma poi ovviamente ci siamo trasferiti. Internet e i cellulari erano ancora ‘arretrati’ quindi la comunicazione con i miei amici musicisti non era facile. In quei giorni ho iniziato ad ascoltare musica alternativa tipo i Doors, Janis Joplin, Nirvana e Pearl Jam. All’epoca i miei compagni ascoltavano house, mentre io avevo le Doc Martens, pantaloni cargo, magliette delle band e capelli colorati. Ero diversa!!

I tuoi amici avevano dei dischi? Prima di Internet trovare nuova musica era un po’ una sfida…
Per mia fortuna, abitavo vicino a un negozio di dischi e ci passavo molto tempo per ascoltare varie band. Un giorno incontrai un ragazzo che ascolta musica molto più heavy di quella che ascoltavo io: Carcass e Slayer all’inizio mi sembravano troppo, ma Machine Head, Pantera e Moonspell mi piacquero. Mi innamorai di Mandylion the The Gathering. La voce di Anneke era meravigliosa e le chitarre ti scuotevano. Se dovessi scegliere il disco che ha più fatto presa su di me, direi che è questo.

Hai raccontato di essere stata vittima di bullismo…
Sì un bullismo ‘psicologico’. Quello fisico è più da maschio diciamo. A volte era davvero dura, sarà durato 7 anni circa. Ho tristi ricordi e non sono solita andare alle rimpatriate scolastiche! Cercavo di risolvere la cosa con i miei insegnanti ma era un problema senza capo né coda. Non era piacevole andare a scuola, quando chiudevo la porta di casa ero sola.

Nel 1997 ti sei unita agli After Forever. A 16 anni…
Sì, avevo sentito la notizia che una band metal che stava nel mio quartiere cercava una cantante. In quei giorni gli AF suonavano death metal ma il cantante maschio se n’era andato quindi la band voleva sperimentare qualcosa di nuovo. Quando mi scelsero fu dura. Stavo lavorando come apprendista in un maneggio, andavo a scuola tutti i giorni ed ero sempre stanca quando facevamo le prove della band. I leader, Sandler Gommans e Mark Jansen, erano molto seri e mi sentivo un po’ alienata perché non potevo dare il 100%. Nel 1999 cambiai piani, fui presa alla Rock Academy a Tillburg e gli After Forever firmarono con una casa discografica. La musica era diventata il mio centro, e volevo farne una professione.

Come ti senti ora a sentire il primo disco degli AF, Prison of Desire del 2000?
Non avevo esperienza come cantante, così come i miei compagni. Se lo si ascolta con orecchio troppo critico è inutile. L’album è l’immagine di quei giorni ed è parte fondamentale del mio background musicale. Dobbiamo sempre ricordare che nella scena metal le cantanti donne erano rare all’epoca. Sono fiera di essere stata una pioniera. Ho preso le mie prime lezioni di canto poco dopo le registrazioni del disco. Il mio insegnante mi chiese: ‘Cosa vuoi imparare?’ ‘Beh a cantare!’ Non sapevo descrivere bene la cosa, ma con un po’ di pratica ho imparato cosa dovevo migliorare.

Cosa vorresti imparare ora?
Mi piacerebbe gestire diversi stili, anche opposti. Ora so cantare in stile ‘opera’ ma ogni esperto può ben notare che non sono una cantante d’opera. Mi piacerebbe approfondire i segreti del cantato death metal, per esempio.

Da un punto di vista esterno sembra che la carriera degli AF sia finita nel 2009…
Avevamo un contratto con la Nuclear Blast e la band stava andando bene. Sander lavorava molto sodo ma ha avuto un crollo. Avevamo alcune alternative da scegliere: metterci in pausa o andare avanti senza di lui?? Dopo un anno abbiamo capito che la scintilla non c’era più. Noi AF non eravamo più gli stessi. La scelta di sciogliersi è stata dolorosa ma sarebbe stato sbagliato continuare, sia per i fans che per noi. Sarebbe stata una forzatura.

Quando gli AF erano in pausa hai fondato il progetto ‘Sinh’ con il chitarrista norvegese Jorn Viggo Lofstad, dei Pagan’s Mind. Tuttavia non avete pubblicato nulla.
In quel periodo ero triste, perché dopo 10 anni non avevo nulla da fare in un certo senso. Lavoravo in una libreria perché avevo bisogno di soldi. Decisi di formare una nuova band, anche se non sarebbe stato facile. Ho fondato i ReVamp nell’autunno del 2009, ne ero anche la manager all’inizio. Nel 2011 però non ce la facevo più a fare tutto e ho avuto un ‘burn out’. Mi piaceva tutto dei ReVamp ma non mi ero resa conto di lavorare troppo. Volevo riposarmi, persino andare a comprare il pane era faticosissimo. Cominciai a dormire, dormire, passeggiare con il cane, mangiare, dormire. A 30 anni mi sentivo una centenaria!!

Come è stato il percorso di recupero? Come hai fatto a sentirti meglio?
Non volevo prendere medicine, Cosa fai quando ti senti stanco? Ti riposi. Ci provavo e speravo che il giorno dopo sarebbe stato migliore. Sono stata da un terapista perché volevo sapere “Come sono finita in questa situazione? Cosa posso fare per evitare tutto ciò in futuro??”

Ho cominciato a stare meglio e a pensare a un futuro lavorativo legato alla musica. Forse come insegnante di canto, o in una band come hobby? Ci pensavo, poi è arrivata una chiamata….

Hai detto che ti piace stare sul palco e non sei nervosa. I Nightwish ti hanno messo subito alla prova…
L’offerta dei Nightwish è stata incredibile – “Ciao potresti essere la nostra cantante turnista? Tipo adesso”. Sembrava una proposta folle, ma non potevo certo dire di no. Non ci pensavo nemmeno. Il tempismo era perfetto, perché stavo cercando una nuova direzione. La cosa più difficile è stato prepararmi per il concerto di Seattle, imparare tutto, le strutture melodiche, le lyrics. Ho fatto tutto in aereo. Alcune canzoni vecchie le conoscevo, perché usavo Oceanborn o Century Child per esercitarmi. Imaginaerum mi era un po’ ignoto. L’ho scaricato: penso siano stati i 10 euro meglio spesi della mia vita!!!

Come ti sei sentita prima della prima performance con i Nightwish?
“Cosa sto facendo, non so cosa sto facendo”. Quando è iniziato l’intro, ho notato il mio orrore. Non mi ricordavo nemmeno come iniziava la canzone. Mi è venuta in mente giusto in tempo…. Il concerto è proseguito bene, canzone dopo canzone, ma ho poca memoria. Ero ancora in uno stato di recupero dal burn-out, quando i Nightwish mi chiamarono. I primi concerti furono duri, ma ho sopportato la pressione, ho capito che stavo guarendo. E stavo benissimo.

Hai avuto la richiesta di entrare nella band ufficialmente dopo il Sauna Open Air 2013…

Sì, ci eravamo riunitivi nel bar dell’albergo, e i ragazzi hanno chiesto a me e Troy se volevamo aggiungerci ufficialmente alla band. Avevo già avuto questo presentimento, ma non volevo alcuna pressione. Sarei stata triste se non me l’avessero chiesto, e volevo solo godermi i concerti. Sapevo che i ragazzi dovevano soppesare bene le cose, visto che non possono cambiare costantemente cantante.

Ora hai fatto molti concerti e anche il live Showtime, Storytime. L’ottavo disco è stato registrato…
Non provo nemmeno a essere oggettiva guarda, il prossimo album dei Nightwish è la migliore cosa musicale a cui ho preso parte.  Il miglior disco. Sono sicura che porterà i Nightwish a un nuovo livello, qualcosa di più grande e speciale… per quanto riguarda le vocals, prima di iniziare le registrazioni, sognavo che Tuomas mi avrebbe spinto al limite, sfidandomi a usare la mia voce nel modo più versatile possibile. E ho visto i miei sogni avverarsi. Tuomas mi ha presentato le parti vocali con dei demo, e mi ha lasciato un po’ di libera interpretazione. Abbiamo passato l’estate a registrare e arrangiare i pezzi, con diversi approcci. Tutta la band era lì per dare un responso e proporre.

Il biologo Richard Dawkins è uno degli ospiti del disco. La cosa ha tirato su un bel po’ di commenti.
Le opinioni più brutte (“Brucerò i miei dischi dei Nightwish”) sono state ovviamente una sorpresa. Su Internet è facile sputare sentenze senza pensare troppo. Tanto vale fermarsi un attimo a pensare prima di premere Invio… Dovrebbero tutti capire che i Nightwish non vogliono predicare, se vogliamo qualcosa, è solo stimolare un pensiero.

Beh lo sai che la gente salta a conclusioni affrettate…
Sì ma insomma, c’è gente che ha la ‘sbatta’ di fare fan page di odio verso di me solo perché non ho tempo di fare foto con alcuni fans dopo i concerti. Alcune persone non capiscono che a volte gli artisti non hanno tempo e basta.

Ti sei trasferita a Joensuu l’estate scorsa… come mai?
Ho iniziato a studiare finnico nella primavera 2013. Nello stesso anno ero spesso in Finlandia per lavorare e in vacanza. I paesaggi sono bellissimi, adoro l’inverno qua, anche se per un’olandese è una sfida (per esempio guidare con la neve!)

Dovevo già trasferirmi, e pensavo di trovare casa in Olanda, ma tanto valeva andare in Finlandia. Voglio imparare bene il finnico.. sto diventando finlandese pian piano, e mi piace!

Quali sono le cose finlandesi che ti hanno sorpreso?
Prisma e i grandi supermercati. In Olanda non ci sono negozi in cui puoi comprare tutto…. Poi non so se è una sopresa, ma ai finlandesi piace cucinare a casa. In US mangiano tutti fuori, da McDonald’s o al ristorante…. Se vivi in Finlandia e non ti piace la sauna, avrai dei problemi!! MI piace la sauna e al NW camp ne ho fatte parecchie… sauna in riva al lago, crepuscolo, acqua calda.. è bellissimo.

Qual è il futuro dei ReVamp??
Per ora non ci sono piani…. Ovviamente sono concentrata primariamente sui Nightwish e non voglio impegnarmi in altroo. Sarebbe però sbagliato verso i membri dei ReVamp se mi impegnassi in qualcosa che probabilmente non potrei portare avanti. È una cosa che ho imparato con gli anni: chi troppo vuole nulla stringe. Non voglio ricominciare a correre come un criceto sulla ruota, tipo fare un nuovo disco o un tour. Amo i ReVamp ma per continuare devo trovare tempo. Devo ricordare che in mezzo a tutte queste cose meravigliose, c’è una vita oltre ai dischi e ai tour!